#dirittinaturali

È TEMPO DI DIFENDERSI!
(quasi una parabola)

Sono giorni di terribile ira, l’ira del giusto, l’ira frustrante di chi pur “sospettandosi” nel giusto non sa a chi rivolgersi, cosa dire… come dissentire da quelli che dimostrano una certa dimestichezza con le armi, filospinato, ruspe, odio ecc. E sono i giorni in cui senti ripetere a tutta forza – con l’esclusione di Gino Strada, un po’ tutti – che non è più tempo per posizioni terzomondiste, per sensi di colpa ai limiti della posa estetizzante… di buonismo opportunistico. E allora? “È tempo di uccidere”… pardon, quello è un libro di Flaiano… “È TEMPO DI DIFENDERSI”!

Come, dove, quando, quanto? Ci viene in aiuto un recente fatto di cronaca. Proviamo a raccontarlo alla buona, lasciando che ognuno ne tragga ispirazione e insegnamento. Prima una premessa: si tratta di una cosa serissima.

È una storia vera, giuro.

Pare male anche solo fare nomi (Jamie Gilt), e poi è davvero una cosa che… a pensarci è proprio brutta, altro che far ridere… a questa le hanno sparato… ’azz… però a lei piacciono tanto le armi, è proprio una fissata con la storia del diritto all’autodifesa. Una di quelle eroine dell’ultradestra americana (caruccia, tutta casa e salone di bellezza) che s’è messa a fare l’attivista e dal suo blog pontifica sul diritto alla libera circolazione della armi. Una di quelle brave vaccare texane che ha riempito casa di fucili e pistole… e non sono lì per prendere polvere, ché con le armi non si scherza. Le sue sono vere, funzionano, stanno solo aspettando… una buona occasione qualsiasi (ladro o esattore delle tasse, terrorista, chi può dirlo?). Una a posto, che c’ha paccate di follower. Una di quelle persone che la mattina scrive in un post che la sua ultima pistola è così pratica e leggera che potrebbe usarla anche suo figlio di 4 anni… e quello, immancabilmente, una mezzoretta dopo le pianta una palla nelle schiena. Insomma, non è morta… ma è una cosa grave. Forse le toglieranno il diritto di detenere minori in casa. Non c’è proprio niente da ridere.

Giuro, è una storia vera, l’ho trovata su internet… anzi non è una storia: è una parabola.


#tantoper

» Jamie Gilt profile: Who is the gun rights activist shot by her four-year-old son?
Victoria Richards | «Independent», 10 marzo 2016


* nell’immagine si intravede il sorriso di una giovane donna, guarda con fiducia al suo futuro, imbracciando il suo piccolo e il suo fucile.