#25aprile #Liberazione

E ADESSO QUALCOSA DI
RETORICO

Anche se con un pensiero divisivo vorrei ricordare anch’io il 25 aprile, il giorno in cui si festeggia SOLTANTO LA LIBERAZIONE DAL REGIME NAZI-FASCISTA IN ITALIA. La festa della Liberazione in qualche misura è anche un riscatto, un po’ troppo generalizzato, per quegli “italiani brava gente”, che in poco meno di vent’anni hanno fatto molto per chiarire l’ipocrisia (gli italiani non sono tutta brava gente).
Ecco cosa. Ma grazie a chi festeggiamo? Festeggiamo grazie ai partigiani e a quegli italiani (donne e uomini) che hanno fatto la loro parte in una guerra civile tutta interna, una guerra di civiltà combattuta, casa per casa e non solo sulle colline, contro camicie e coscienze nere che hanno funestato i nostri peggiori anni. A noi spetta solo di continuare a onorare giorno dopo giorno quelle memorie, il sacrificio e l’impegno individuale e collettivo di quegli italiani. Forse in giorni come questi dovremmo farci una domanda: ma io ho fatto la mia parte per far sì che quello spurgo della storia non torni a insozzare la soglia di casa?
Oggi molto tricolore, un po’ meno del solito, ma l’unico che abbia senso è quello che serve a qualcosa, a unire, proteggere e scacciare gli spettri (virus e rigurgiti maldigeriti).


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