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MATRIOSKA
un giocattolo

Un giocattolo non è un simbolo, lo può diventare, così come, probabilmente, era nelle intenzioni di Savva Ivanovič Mamontov quando intorno alla fine del XIX secolo ideò il più celebre bibelot russo: la matrioska.
La paciosa matrioska doveva essere un modo per preservare i costumi e le tradizioni popolari, non un’arma di propaganda ma un giocattolo, e come tale venne presentato all’Esposizione universale di Parigi del 1900.
La storia delle lotte per i diritti delle donne è molto più complessa di un gioco di scatole cinesi, vittorie e sconfitte, vanno di pari passo con fraintendimenti e false partenze. Ma la lotta non si ferma e dal diritto al suffragio universale al superamento delle disparità di genere non mancano ostacoli e nuove mete. Una cosa, sopra tutte le altre, dovrebbe averci insegnato la storia del Woman’s Day: l’importanza di superare le distanze e gli ostacoli, teorici, ideologici, linguistici, e almeno per un giorno marciare insieme.

Spero che oggi le donne russe e ucraine, e insieme con loro tutte le altre, sappiano sentire ancora più di prima la necessità di essere unite, unite contro la guerra, unite contro le logiche di morte e di sopraffazione. E gli uomini? E noi, se proprio non riusciamo a tacere, almeno proviamo ad ascoltare.



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