resoconto dell’OUVERTURE | domenica 9 novembre 2014, Palermo

COSA SONO I CLASSICI? È partito sul finire del 2014, con una prima serie di incontri per la sua messa a punto, il circolino dei lettori (a forma di “Grande Gidouille”). Teatro di questi primi vagiti è il Piccolo Teatro Patafisico di Palermo, che ne è ospite e motore. La prima provocazione è come una ciambella di salvataggio per i lettori stanchi di sentirsi ripetere «cosa sia un classico» senza riuscire a ribellarsi allo sbadiglio incatenato (per educazione): poche regole, quindi, poca teoria, poca retorica sulla salvaguardia delle belle lettere, spazio alla confessione da lettori anonimi, che si riconoscono nel vizio ma non nella volontà di smettere.



La seconda provocazione è venuta con un’altra domanda QUAL È IL LIBRO CHE VI HA FATTO NASCERE LETTORI? Non il più bello, né il più importante o quello tenuto in mano per la prima volta, semplicemente quello a partire dal quale avete saputo di essere “lettori”. Forse lo eravate già, forse non lo siete diventati affatto, ma quel libro in particolare è stato artefice di una rivelazione. IO LEGGO.

In una sorta di training collettivo, Giorgia, Laura, Rossella, Letizia ecc. hanno fatto outing, e hanno sfogliato a memoria pagine di dizionari, tavole di atlanti, libri di favole e tomi alti come il K2 (ad es. Delitto e castigo letto più e più volte senza sherpa e poi in lingua originale), il tutto a favore degli altri lettori in sala. Si è parlato di amori difficili, di lingue che influenzano la percezione del tempo e dello spazio (è così che la letteratura russa è diventata un luogo, “comune” per tutti i suoi frequentatori).



Sciolto il ghiaccio, consumate torte e prosciugate teiere fumanti, si è parlato di maceri con Bohumil Hrabal (Una solitudine molto rumorosa); dello smarginare dal foglio alla pellicola con Anthony Burgess / Stanley Kubrick (Un’arancia a orologeria / Arancia meccanica); di come cambia un libro se lo rileggi (le metamorfosi de La metamorfosi di Kafka, per il sottoscritto) e, caso vuole, si è concluso con il più sconclusionato degli scrittori: Daniil Charms con suoi Casi.


2014_PATAte_ouverture_14• Casi sfortunati di scrittore strampalato (rospe 2014) 


Il 2015 non vuole arruolati, ma i PATAtè ripartiranno, le porte del Piccolo Teatro Patafisico sono aperte e una tazza di tè non si nega mai a un lettore in cerca di redenzione.